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Dal 2025, l’Italia sarà obbligata dalla Commissione Europea a garantire l’erogazione dell’Assegno singolo a tutti gli stranieri immigrati residenti nel paese, modificando i requisiti attuali che limitano l’accesso alla misura. Attualmente, gli stranieri devono essere residenti o domiciliati in Italia da almeno due anni per poter ricevere l’Assegno singolo. Tuttavia, questo allargamento dell’Assegno unico universale comporterebbe un aumento delle spese di finanziamento, rendendo la misura finanziariamente insostenibile. Pertanto, il Presidente Giorgia Meloni e i tecnici del governo stanno cercando soluzioni che potrebbero comportare una riduzione degli importi per gli italiani e coloro che già lo percepiscono a partire dal 1° gennaio 2025.

In questo articolo forniremo una chiara e dettagliata spiegazione su come avverrà l’erogazione dell’Assegno singolo agli stranieri immigrati residenti in Italia e quali proposte il governo sta esaminando per garantire la misura nel 2025.

Dal 2025, l’Assegno singolo sarà esteso a tutti gli stranieri immigrati in Italia, indipendentemente dalla presenza dei figli sul territorio nazionale e dall’anzianità di residenza. Questa decisione è stata presa dall’Unione Europea il 15 febbraio 2023, avviando una procedura di infrazione contro l’Italia. Secondo la Commissione UE, la regolamentazione che richiede la residenza in Italia per ottenere l’Assegno unico universale per i figli costituisce una violazione del diritto comunitario. Infatti, le normative dell’UE vietano requisiti simili poiché sono discriminatori nei confronti degli stranieri. Pertanto, dall’anno 2025, l’Italia dovrà adeguarsi o affrontare pesanti sanzioni.

Attualmente, la normativa in vigore prevede che possono accedere all’Assegno singolo gli stranieri che soddisfano i seguenti requisiti: hanno figli a carico fino a 21 anni, oppure senza vincoli di età se disabili; risiedono o sono domiciliati nel paese da almeno due anni; sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea, titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, o cittadini di uno Stato non appartenente all’UE ma con il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo; sono soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia.

Dal 2025, tuttavia, queste regole cambieranno a causa della procedura di infrazione UE. Di conseguenza, tutti gli stranieri residenti in Italia potranno accedere all’Assegno Unico Universale, anche se non risiedono nel paese da almeno due anni e anche se i loro figli non si trovano sul territorio nazionale.

Questa modifica causerà problemi significativi al bilancio dello Stato. Pertanto, il governo potrebbe dover effettuare tagli per preservare la misura a partire dal 1° gennaio. In una trasmissione televisiva il 2 settembre 2024, il Premier Giorgia Meloni ha dichiarato: “Non ho intenzione di abolire l’Assegno singolo. Sto difendendo questa misura. L’Europa ha avviato una procedura d’infrazione perché dobbiamo concedere l’Assegno singolo a tutti gli immigrati residenti in Italia, anche se i loro figli non sono qui. Questo rischia di rendere l’Assegno finanziariamente insostenibile.”

Attualmente, la misura costa circa 20 miliardi di euro alle casse statali e coinvolge oltre 6,2 milioni di famiglie che coprono circa 9,8 milioni di figli. Tuttavia, con un’allargamento ancora maggiore della platea dei beneficiari, i costi aumenteranno. Pertanto, il governo sta considerando un significativo taglio dell’Assegno singolo universale per i figli dal 2025 per motivi di budget.

Il cosiddetto “nuovo” sussidio con un notevole taglio all’Assegno singolo potrebbe entrare in vigore con l’approvazione della prossima Legge di Bilancio. Ciò significa che i cambiamenti nella misura attuale avranno effetto a partire dal 1° gennaio 2025.

L’articolo Assegno unico per stranieri immigrati nel 2025 e riduzione per i cittadini italiani sembra essere il primo su Concorsi Pubblici.

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